Il Verbo

Lourdes

Oggi JR (così mi piace chiamare il nostro Papa amante della modernità) ha dato particolare spettacolo a Lourdes, città rappresentante per eccellenza di miracoli, miracolati, gadget e capitalismo moderno. Durante il suo discorso davanti a 200 mila persone, il noto Capo di Stato della Città del Vaticano ha espresso alcuni concetti basilari per una serena vita nel 2008.

  • Messa in latino. Dopo che la Gelmini ha deciso di distruggere ancora un pochino la già rantolante – un tempo orgoglio nazionale – scuola italiana, JR ha pensato bene di aiutare tutti i cattolici nel loro ripasso per i corsi di recupero di settembre. Chissà se sono previsti anche i sottotitoli in italiano per gli studenti delle scuole professionali.
  • Niente comunione per i divorziati risposati. Questa l’ho apprezzata: il fatto che Casini tecnicamente non possa più fare la comunione in effetti mi dà un sadico senso di piacere.
  • Al bando le unioni civili. Visto che la Chiesa spesso è nota per le unioni “incivili” tra prete e bambino, è comprensibile che le parole “unione” e “civile” stonino un po’. Va detto che la critica è stata mossa in un paese, la Francia, che ha legalizzato le unioni civili nel 1999: paese che vai, merda che spari! Almeno non lamentiamoci troppo che JR si intromette solo nelle nostre questioni politiche.

Il Pungolo

Il Papa sui pedofili: “Siano giudicati”.

Poi prosegue: “Ad esempio, a Don Gesualdo darei 8+, lui sì che è bravo, mentre a Don Mario solamente 6 e mezzo: li fa urlare troppo”.

[questa idea si presta molto a una vignetta; chiunque abbia voglia di cimentarsi, riceverà onore e gloria, nonché la pubblicazione su questo blog]

Laicità dello stato?

Zapatero

[post pubblicato anche sul blog di Inchiostro]

Il nuovo governo è salito al potere. Gli italiani saranno pure contenti che la democrazia ha vinto, ma l’Europa non sembra essere d’accordo.

Il primo a “lamentarsi” è stato il presidente libico, il quale ha subito espresso dubbi sul Ministro Calderoli. A parte l’opinione personale che ognuno di noi può avere del suddetto esponente della Lega Nord, è indubbia la leggitimità che quest’ultimo ha di diventare Ministro. La faccenda si risolve comunque in fretta. Poche righe, tutto chiarito, non senza un po’ di critiche nei confronti dello straniero che ci viene a insegnare come si governa.

Successivamente è arrivato il momento del governo di Zapatero, con una critica verso gli atti xenofobi, di cui effettivamente c’è da andare poco fieri, verificatisi a Napoli contro i Rom. A quella della Spagna si è aggiunta la voce dell’Unione Europea. Anche in questo caso la risposta è stata diplomatica, ma un po’ fredda: che ognuno si lavi i panni sporchi in casa propria.

Rispetto a un altro leader straniero, invece, c’è stato un comportamento decisamente diverso. Nessun ministro che si indigna e nessun politico che si oppone. Il lettore avrà già capito dal titolo che sto parlando del Papa: quest’ultimo, in un Paese che si definisce laico, altro non è che un capo di stato straniero. E, come tale, non può permettersi di parlare di modifiche alla legge 194 o di mettere il becco nella questione dei Rom.

Proprio riguardo a quest’ultimo argomento, il Cardinal Bagnasco ha recentemente dichiarato: “Occorre neutralizzare gli estremismi, che non possono dettare legge a nessuno e non vanno considerati come la realtà totale di un popolo. E occorre, in positivo, creare condizioni di accoglienza e di dignità per tutti quelli che rispettano le regole della convivenza e si impegnano per una reale integrazione”. Allora, caro Bagnasco, che ne pensi di iniziare a dare il buon esempio? Io propongo un campo nomadi in Piazza S. Pietro. Lì c’è tanto spazio.

Come direbbe Marco Travaglio: “è troppo facile fare i froci col culo degli altri”.

Machina ex deo

Exit

Qualche giorno fa sono andato a una messa. In una Chiesa. Davvero.

Ho vissuto questa esperienza un po’ come un vaccino, un “richiamo” da fare una volta ogni tanto per rafforzare la sicurezza che il mondo ecclesiastico (e, più in generale, quello della fede) non fa per me.

Il prete ha detto le solite formule, ha bevuto il solito bicchiere di buon vino, solita ostia Fabriano, solito segno di pace (se viene scritta su una bandiera colorata è un segno politico, ma se lo dice il prete a messa è quella “vera”), comunione. Repetita iuvant.

Sembra un politico: ripete da 40 anni le stesse cose, e la gente continua a crederci. Ormai ho adottato il metodo Cagnotti per affermare il mio ateismo. Invece di sostenere che Dio non esiste, dovendolo giustificare, preferisco lasciare al credente lo sbattimento della spiegazione. “Sei credente?”, “Ah, perché? Dovrei esserlo?”.

Nel pomeriggio, poi, sono andato a vedere su internet se ci sono modi per essere “sbattezzati“, e ho scoperto che basta una raccomandata. Ci farò un pensierino: d’altronde è troppo comodo partire dal presupposto che un bambino voglia ricevere il sacramento. Gesù stesso ha ricevuto il battesimo a 30 anni, e io rivoglio il mio peccato originale!

Il Pungolo

L’Osservatore Romano ha dichiarato che “Dio non esclude gli extraterrestri”. Il Vaticano ha aggiunto: “potrebbe far parte del disegno divino”.

D’altra parte, in qualche modo bisognava pur spiegare l’esistenza di Giuliano Ferrara. Non sempre la fede è sufficiente…

Coraggio!

Italia dei valori

Non ho mai nascosto le mie idee politiche a nessuno, ma oggi voglio enfatizzare la mia posizione perché sono ottimista.

Ottimista, davvero, perché il leader dell’Italia dei Valori, Antonio di Pietro, ha pubblicato sul suo sito web 11 punti chiave della sua campagna elettorale, condivisi dal sottoscritto al 100%. Trovo molto coraggioso l’inserimento di alcuni di essi, che io non considero né di destra, né di sinistra. Tra questi compaiono, in ordine sparso: percentuale massima di precari in azienda al 10%, obbligo per gli stranieri di scontare pene nel Paese di origine, eliminazione del conflitto di interessi, una sola televisione pubblica senza pubblicità, eliminazione dei finanziamenti pubblici all’editoria, interdizione ai condannati in Parlamento, estensione di tutti i diritti alle coppie di fatto, abolizione delle Province.

Sono cosciente del fatto che per ora sono solo parole, ma una prima “prova” della buona fede dell’iniziativa si può toccare con mano. L’Italia dei Valori è attualmente in coalizione con il Partito Democratico, che ha accettato senza condizioni l’eliminazione dei condannati tra i candidati del partito. Questo vuol dire che tutti i candidati del Partito Democratico e dell’Italia dei Valori hanno la fedina penale pulita.

Si legge dal sito di Antonio di Pietro:

Ho ricevuto un impegno: si andrà proprio nella direzione che noi abbiamo voluto, a cominciare da un impegno formale non solo di fare una legge con cui i condannati non si potranno più candidare, ma cominceremo noi stessi, sia l’Italia dei Valori come il Partito Democratico, al nostro interno e a prescindere dalla legge, a non candidare persone condannate.

In un paese normale, questo dovrebbe essere la prassi, ma siccome non siamo in un paese normale, la visione distorta che abbiamo della politica fa sì che questo sembri un’innovazione che dà speranza.

E, per quanto mi riguarda, sta funzionando. In particolare aggiungendo due particolari fondamentali del Partito Democratico:

  1. Innanzi tutto la capacità di Veltroni di “smarcarsi” da Prodi, il cui governo non fa certo una buona pubblicità al nuovo partito. Un po’ per colpa della legge elettorale, un po’ per colpa dell’accozzaglia di idee che raggruppava la coalizione, il lavoro dell’ex premier era impossibile fin dal principio.
  2. In secondo luogo l’allontanamento dell’estrema sinistra la quale, nonostante la sua reputazione “pulita”, rischierebbe da una parte di frenare il governo (come è successo in passato) e dall’altra di far perdere i consensi degli elettori centristi.

Rimane ancora il problema Binetti, ma dopo le dichiarazioni del Papa di qualche giorno fa, Walter Veltroni, leader del Partito Democratico, potrebbe aver promesso all’ex senatrice la successione di Benedetto XVI in cambio del suo silenzio.

Deus ex machina

Deus ex machina

Nelle opere teatrali dell’antica grecia, il deus ex machina era un aggeggio meccanico che permetteva al dio (uno dei tanti; mica come adesso che ci accontentiamo di uno solo) di intervenire con un colpo di scena per risolvere la vicenda raccontata nell’opera.

Oggi il termine assume un significato diverso, utilizzato per descrivere quelle soluzioni di “comodo” che gli autori di testi utilizzano per giungere alla conclusione voluta, spesso a scapito della logica o della coerenza della trama.

Nella scenetta che ogni anno vede protagoniste le matricole del Collegio Ghislieri (durante i festeggiamenti in ricordo del Papa fondatore), il Pius ex machina assume il significato greco del termine: il decano degli alunni sbuca fuori all’improvviso, risolvendo l’intricata vicenda che nel frattempo si era venuta a creare.

Oggi, invece, il Ministro della Giustizia Mastella ha dato le dimissioni. Non so chi sia il deus ex machina che ha permesso ciò, ma sicuramente è riuscito a risolvere una situazione disarmante e drammatica che apparentemente sembrava senza soluzione. Ovviamente, come per ogni governo italiano che si rispetti, tutti i politici sono solidali col povero Clemente e col suo povero partito che ha subito una vera e propria ecatombe.

Doretta è rimasta senza parole. Le ho scritto “Il ministro della giustizia ha dato le dimissioni” ma non mi ha risposto…

No papa, no party

Striscione contro il Papa

Ho scoperto di non essere ateo: il mio credo è una religione monoteista in cui io sono dio. Sopporto anche l’errore che gran parte degli esseri umani compie nel presupporre l’esistenza di un dio che non sia io e, per essere concorrenziale con il mio principale rivale, ho deciso di ammettere il perdono. Entro certi limiti, certo. Devo constatare però che, se il dio del Cristianesimo non esiste, purtroppo esiste (eccome) il suo rappresentante in terra, altrimenti detto Papa. Devo adoperarmi per essere concorrenziale anche su questo fronte.

Tornando a me, l’Università “La Sapienza” di Roma ha invitato, in occasione dell’Inaugurazione dell’Anno Accademico, questo fantomatico rappresentante, cosa che ha fatto infuriare, e non poco, studenti e professori dell’Ateneo in questione. In effetti anche io sono rimasto parecchio deluso del fatto che non mi abbiano invitato. Nel mio caso, tra l’altro, avrebbero potuto invitare direttamente l’ente sovrannaturale da cui il credo nasce, non un suo banale e materiale rappresentante.

Eppure, nonostante il mio profondo rammarico, credo che in tutta questa bagarre il povero compagno Ratzi non sia il vero colpevole. È come incolpare Pietro Taricone dell’esistenza del Grande Fratello: il pubblico vuole parolacce, gossip e quant’altro; la televisione si adegua. Così la gente vuole il Papa (che fa sempre il pienone nei suoi tour, è innegabile) e l’Università glielo mette in un piatto d’argento.

Certo è che mi spiazza parecchio la differenza tra i due piani su cui i nostri personaggi (il Papa e l’Università) si muovono. Se è vero che Taricone suscitava tanto appeal nei programmi televisivi, è pur vero che questi programmi non erano di spessore culturale elevato. Cosa sarebbe accaduto se lo avessero invitato a “Il Fatto” di Enzo Biagi? Sicuramente una caduta di stile.

Ma, anche in questo caso, non sarebbe stata colpa di Pietro Taricone…

Zio Rufus – Credi in qualche religione?
Doretta – Ogni religione insegna qualcosa
Zio Rufus – A te cosa ha insegnato la religione?
Doretta – Mi piacciono molto tutte le feste religiose!

Senatrice per caso

Negozio gay

Ieri il nuovo leader del Partito Demag… ehm Democratico, Walter Veltroni, ha inviato una lettera al quotidiano “La Stampa” per rimproverare il comportamento della Sen. Paola Binetti nei confronti degli omosessuali. Ricordo, infatti, che il personaggio in questione il 6 dicembre 2007 votò contro il governo di cui fa parte perché nel “pacchetto sicurezza” messo al vaglio del Senato (con tanto di fiducia) erano previste alcune norme che vietavano di fatto le discriminazioni relative al genere e all’omosessualità.

La Senatrice ha risposto oggi su “La Stampa” sostenendo la tesi secondo cui gli omosessuali sarebbero malati. Si legge, nell’articolo

Come neuropsichiatra ho esperienza decennale di omosessuali che si fanno curare. Non sono andata a cercarli io, sono loro che sono venuti in terapia da me perché dalla loro esperienza ricavano disagio, sofferenza, ansia, depressione e incapacita’ di sentirsi integrati nel gruppo. Non sono io a sostenerlo, è un dato oggettivo.

In seguito la Senatrice ricorda che fino a una decina di anni fa esisteva una specifica patologia sui manuali psichiatrici, l’omosessualità, considerata al pari di una malattia.

Ma in questo governo andiamo avanti o torniamo indietro? Se qualcuno prova disagio o ansia per una particolare situazione, che vada pure da uno psichiatra. Non per questo la sua situazione è da considerarsi malattia. Mi vengono in mente mille esempi di persone “normali” che hanno problemi con la loro “normalità”. Si pensi a tutti coloro che hanno deciso di cambiare sesso. Erano maschi (o femmine) e non si sentivano a loro agio. Allora hanno cambiato sesso e ora stanno bene. O cosa dire di Michael Jackson? Era nero, poverino, ma voleva essere bianco. Per questo consideriamo tutti i neri come “malati terminali”?

In effetti, se lo scopo è quello di tornare indietro, non sarebbe una brutta idea reintrodurre le leggi razziali del 1938 oppure, perché no,  rimettere in sesto il Tribunale dell’Inquisizione per coloro che, come Galileo, dicono sciocchezze a vanvera.

Sono sempre più deluso dall’operato di questo governo, ma più che altro sono sempre più convinto che non bisogna mettere insieme ciò che la Natura ha creato separato (come, per esempio, Vladimir Luxuria e Paola Binetti).

Tuttavia il giudizio finale su una questione così delicata spetta a Doretta.

Zio Rufus – Cosa ne pensi dei gay?
Doretta – Non sono proprio sicura di avere un’opinione a riguardo
Zio Rufus – Ma tu sei lesbica?
Doretta – Non si dice, non è educato, non è carino

Ecco che l’opinione viene fuori, dunque. Forse che dietro Doretta altro non ci sia che la Senatrice Binetti?

25 dicembre

Candele

Ci siamo. Anche quest’anno, in questo periodo, c’è un certo caos in giro. Tutti i negozi sono pieni di gente, più del solito. La cosa è sospetta. Si fanno provviste per il nuovo anno? Io, da parte mia, mi sto preparando psicologicamente al fatto che staremo in 14 in una casa di 50 metri quadrati, poco più di 3 a testa.

No, forse non è solo questo. Deve essere qualche festa nazionale. Forse hanno liberato l’Italia. Non mi convince: anche se di 25 si tratta, lo ricordo meno freddo.

Ci sono lucine in giro per le città; strano. Guardando la costa francese da quella italiana, cosa possibile grazie alla stupenda topologia del paesaggio ligure, noto che lì le lucine ci sono tutto l’anno. Sarà forse perché loro hanno il nucleare e noi no? Che l’energia abbia scadenza annuale e quella che avanza la usiamo così?

E poi, cosa rappresentano tutti quei manichini di dubbio gusto vestiti di rosso appesi sui terrazzi? Che sia una mossa del governo di centro-sinistra? O forse i sindacati? Ecco perché c’è tutto chiuso: sarà il solito sciopero.

Non ne sono ancora convinto. Forse è un modo come un altro per ricordare il maestro del cinema d’altri tempi, Charli Chaplin, morto il 25 dicembre del 1977, esattamente 30 anni fa. Sia Raitre sia La7 hanno dedicato all’evento la messa in onda delle più grandi opere del maestro.

Anche Wikipedia mi è di poco aiuto, nonostante un particolare sospetto mi abbia colpito. Nella pagina dedicata a questo giorno, infatti un personaggio nato il 25 dicembre risulta tra gli “Eventi” e non tra i “Nati”. Che sia questa la chiave del mistero?

Non capisco. Tuttavia, in questa mia incomprensione, auguro a tutti un buon 25 dicembre e lascio una “chicca” di Doretta. Se quest’ultima avrà la costanza e la simpatia necessaria, inserirò un suo saluto anche nei miei futuri post.

Zio Rufus – Cosa fai per Capodanno?
Doretta – È importante iniziare bene il nuovo anno! Io ho mangiato tanta cioccolata fusa sul pandoro e ho brindato con i miei amici
Zio Rufus – Guarda che capodanno deve ancora arrivare
Doretta – Sarà l’emozione di chattare con te?