Una vita in più

Il nostro corpo è una macchina meravigliosa: complessa tanto quanto basta per poter affermare con certezza che non ne esistono due uguali. Tuttavia, come accade per ogni struttura elaborata, è soggetta ad alcune criticità che ne possono compromettere il funzionamento, a volte in maniera definitiva. E questa è la principale proprietà che differenzia l’essere biologico da quello meccanico: il primo non può essere ripristinato in alcun modo, una volta che se ne è decretato il decesso.

La letteratura medica parla di tre pilastri fondamentali che – se mancanti – richiedono un intervento urgentissimo perché possono degenerare velocemente: coscienza, respiro e circolo. Andando più nei dettagli, ci sono alcune operazioni molto semplici che, se conosciute e utilizzate al momento opportuno, posso realmente fare la differenza tra la vita e la morte.

Per quanto riguarda la coscienza, in realtà questa di per sé non porta necessariamente a una situazione rischiosa (quando dormiamo siamo incoscienti, ma non stiamo rischiando nulla); tuttavia, l’incoscienza può causare effetti collaterali ad altissimo rischio, come per esempio uno svenimento durante una nuotata in piscina o in concomitanza con un conato di vomito. Per questo motivo esiste la posizione laterale di sicurezza: semplice da adottare qualora ci si trovi in presenza di una persona incosciente, purché si sappia che esiste.

Passando al respiro, invece, è palese che una sua interruzione può provocare un rapido decesso. Il caso repentino di interruzione di respiro più comune è quello causato dall’ostruzione delle vie aeree, quando cioè un corpo presente nella nostra bocca “va nel buco sbagliato” e invece di finire nello stomaco si blocca nella nostra trachea. In questo caso, esistono almeno due manovre da adottare.

  • La prima (detta di Heimlich) tenta di espellere il corpo estraneo da dove è entrato (la bocca) tramite una serie di pacche sulla schiena seguite da una serie di compressioni sotto lo sterno. Va adottata solamente quando le vie aeree sono completamente bloccate: finché si tossice, infatti, significa che l’aria passa ancora e non occorre fare nulla (nemmeno le usuali pacche sulla schiena della nonna: rischiano solo di peggiorare la situazione).
  • La seconda, da usare in caso di fallimento della prima, è il classico massaggio cardiaco (vedi sotto), che tenta di muovere il corpo verso una delle due direzioni possibili, tramite l’alternanza di compressioni sul torace e insufflazioni (respirazione bocca a bocca): se il corpo non riesce a uscire dalla bocca tramite le prime, si spera che si infili in uno dei due bronchi con le seconde, lasciando l’altro bronco libero di respirare.

Infine, il circolo. Anch’esso fondamentale per la vita, può essere interrotto in due modi: un problema al cuore e una emorragia. Se si pensa alla circolazione sanguigna come all’impianto idraulico di una casa, è chiaro che l’acqua può mancare se si interrompe la fornitura a monte (cuore) oppure se si spacca un tubo (emorragia).

  • Nel primo caso, si esegue il massaggio cardiaco (quello che si vede spesso nei film) alternando compressioni sul torace e insufflazioni: le prime simulano il battito cardiaco e inviano il sangue agli organi che ne hanno bisogno; le seconde simulano il respiro (che in caso di arresto si interrompe dopo pochi minuti) e permettono al sangue in circolo di essere ossigenato. Vale la pena ricordare che il sangue non è altro che il modo che ha il corpo per distribuire l’ossigeno agli organi, pertanto le sole compressioni risulterebbero inutili perché porterebbero sangue scarico.
  • Il caso dell’emorragia è invece paradossalmente più semplice: se c’è un buco nel tubo, basta chiudere il tubo e impedire che il liquido esca. Fuor di metafora, per interrompere una emorragia causata da una ferita è sufficiente (almeno nei casi più fortunati) premere su di essa per limitare l’uscita di sangue.

Quattro manovre, nemmeno troppo difficili: il prezzo da pagare è solo impararle, e ripassarle ogni tanto. Se le nostre istituzioni scolastiche si occupassero anche di questo e insegnassero le basi del primo soccorso, come già accade in altre realtà europee, al prezzo di qualche ora di storia o letteratura vivremmo tutti più tranquilli.

Ah, la pubblicità

(Credits immagine: Vice Italia)

C’erano tempi in cui ogni tanto ti chiamavano per proporti qualche offerta commerciale. Purtroppo quei tempi sono finiti, non tanto perché ora non chiamano più, bensì per il motivo opposto: chiamano troppo.

Per questo motivo, nel 2010 il Governo Italiano ha creato il Registro delle opposizioni. Ciascun utente, registrando il proprio numero su questo registro, di fatto inibisce queste chiamate: un call center che voglia proporre offerte commerciali è tenuto a consultarlo prima di chiamare un numero, pena… nulla! Come sempre.

Nonostante io sia registrato a questo servizio da quando esiste, continuo a ricevere le noiose telefonate. All’inizio ero solito ascoltare, poi ho iniziato a dire gentilmente che la telefonata costituiva un illecito, poi sono passato all’insulto, ora semplicemente riattacco. E salvo il numero. Sì, perché la legge dice anche che le telefonate di tipo commerciale non possono arrivare da un numero sconosciuto. Qualcuno potrà dire – in base alla propria esperienza – che nemmeno questo accade, e avrebbe ragione. Tuttavia le chiamate da numero privato sono sempre meno, e possono essere identificate facilmente attuando la policy di non rispondere (cosa che faccio io, lo sottolineo, così chi mi chiama da un numero privato sa perché non rispondo).

In questi anni, ho raccolto un discreto elenco di numeri di call center, che sul mio cellulare risultano bloccati: vorrei condividere questo elenco col mondo.

  • +39 02 91717963
  • +39 06 5234000
  • +421 905 980 837
  • +39 0984 1813200
  • +39 06 77788821
  • +39 334 1783204
  • +39 079 65896
  • +39 390 7965896
  • +39 055 12580
  • +39 055 05651
  • +39 055 12468
  • +39 06 91717963
  • +39 0931 45258
  • +39 011 2272094
  • +39 02 37901337
  • +39 0321 05423
  • +39 390 58615805
  • +39 055 3477890
  • +39 02 370704
  • +39 327 2614197
  • +39 0536 12469
  • +39 0744 56650
  • +39 0536 12548
  • +39 0183 25452
  • +39 0183 54755
  • +39 0171 45233
  • +39 070 0993385
  • +39 02 8877293
  • +39 346 7839954
  • +39 334 6134049
  • +39 0575 1656694
  • +39 045 6892
  • +39 06 449100
  • +39 342 5906416
  • +39 02 6855369
  • +39 02 45467864
  • +39 070 7348115
  • +39 393 333256580
  • +39 02 29532355
  • +39 06 97626255
  • +39 02 45901003
  • +39 06 94808988