Ricorrente

Questo racconto è stato scritto un giorno, a caso, nel tentativo di seguire i suggerimenti dell’ottimo corso di scrittura di Fabio Bonifacci, che ho già consigliato su questo blog e che consiglio ancora. In particolare sono partito da una parola estratta tramite questo sito ed è uscito “beam” che significa “raggio”.

Anche oggi mi trovo in casa, nell’angolo più sperduto, distante dall’uscita. E nemmeno è mia, la casa. Però ha qualcosa di familiare: la conosco in ogni particolare, ma guardandola attentamente sento che non mi appartiene. Ho deciso che voglio uscire. Come ogni giorno. Cerco di muovermi verso l’uscita utilizzando la forza di tutti e quattro gli arti, ma l’operazione è più difficile di quanto immaginassi. Quasi allo stremo delle mie forze, vedo l’uscita sempre più vicina. Questa volta è fatta, penso come ogni volta. E invece, quando l’uscita sembra ormai raggiunta, un’energia al di là delle mie capacità mi riporta nel solito angolino.
Va avanti così da settimane, forse mesi. Non ce la faccio più.

Oggi è l’ultima volta che ci provo, giuro. Se non ci riesco, vorrà dire che mi adatterò alla condizione con cui il destino mi ha obbligato a convivere. Tendo i muscoli, mi muovo verso l’uscita e…

«Svegliati, pigrone, è primavera», mi dice una voce estremamente familiare. La riconosco, è quella della mia mamma. Tento di aprire gli occhi, ma un raggio di luce accecante me lo impedisce. Solo per qualche istante, però, giusto il tempo di riabituarmi al chiarore del giorno.

«Ti ho sentito rumoreggiare, poco fa. Anche quest’anno gli incubi ti hanno tenuto compagnia per tutto il tempo?», aggiunse lei.

«Sì, mamma», ribadii scocciato. «Dormire per venti settimane è una gran cosa, ma non mangerò mai più i peperoni prima di andare in letargo».

Aggiornamento iPhone, downgrade e crash delle impostazioni

Da circa due mesi è disponibile l’aggiornamento alla versione 4 del sistema operativo per quelli che io chiamo “iCosi”, ovvero i dispositivi portatili apple come iPhone, iPod Touch e il neonato iPad.

Come sempre, prima di accettare nuovi gingilli o software della Mela, aspetto sempre qualche giorno perché la storia insegna che la prima volta di Apple non è come il primo bacio. Anzi, forse è proprio come il primo bacio: un casino.

Tuttavia, convinto anche da alcuni amici, alla fine ho ceduto e ho aggiornato. Arriva così il patatrac: il mio telefono è tra i pochi che hanno questo problema: quando entro nelle impostazioni del dispositivo, il sistema va in crash. Nessun problema per tutto il resto, ma avere un telefono senza la possibilità di modificare le opzioni è cosa alquanto frustrante.

Pagina di supporto Apple con il problema

Ancora più frustrante è stato sapere che nemmeno il backup è andato a buon fine, quindi mi sono ritrovato il telefono aggiornato a febbraio 2010. Ed era giugno. Dopo una snervante serata, però, mi sono adattato all’idea di aver perso cinque mesi di SMS, contatti e fotografie. Nulla di fondamentale, per fortuna, però “girano”.

Inizialmente, mancando una soluzione, ho riportato il telefono alla versione 3.1.3, poi, dopo due mesi, ho applicato la soluzione che un utente (Echo-64) del forum di Apple ha trovato. Non semplicissima da applicare, ma decisamente efficace.

Andiamo però con ordine.

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