L’inutile cibo

Benzinaio Barilla

Come nelle migliori situazioni naturali, spesso gli equilibri si invertono. Una volta è la gazzella a correre più veloce, un’altra volta è il leone. Un tempo l’uomo aveva bisogno del cibo per sopravvivere, ora l’automobile sembra aver preso il suo posto nella graduatoria delle priorità.

È notizia di questi giorni, infatti, l’aumento indiscriminato di pane e corrente elettrica. Niente che non sia strano o che non sia stato annunciato [1] [2]. Quello che però lascia veramente sconvolti è la motivazione di questi aumenti, in particolare di quello del genere alimentare più diffuso. Il grano, ingrediente fondamentale che incide per il 50% sul costo di produzione della pasta e del pane, è infatti ormai utilizzato quasi esclusivamente per produrre biocarburanti.

Da una parte aumenta il costo del petrolio, che fa aumentare quello di elettricità e benzina. Dall’altra parte, per arginare questi aumenti, viene incrementata la produzione di carburante a partire dal grano. Quindi c’è sempre meno grano utilizzabile per scopi alimentari. Risultato: a causa alla legge economica più vecchia del mondo di domanda/offerta, il prezzo del grano è salito alle stelle, portandosi con sé anche pasta e pane.

Pazienza. Anche in questo caso, l’evoluzione ci verrà incontro. Tra qualche decina d’anni mangeremo petrolio.

Forse non tutti sanno che…

Campus Lucca

Socrate diceva che “la vera saggezza sta in colui che sa di non sapere”, e a volte conoscere può essere utile e divertente. Ad esempio sapere dell’esistenza di un’Università di Scienze Gastronomiche può essere utile per decidere dove andare a mangiare. Come si legge sul loro sito, questo Ateneo “unico nel suo genere nel panorama mondiale, è promosso da Slow Food, con la collaborazione di due Regioni, Emilia-Romagna e Piemonte“.

Ora, se io dicessi che l’Università di Pavia è anche l’Università del Turismo? Ecco che i miei 25 lettori strabuzzeranno gli occhi: e che cosa c’entra Pavia con l’Università del Turismo? ma esiste veramente l’Università del Turismo? (A rileggere le ultime due domande, sarebbe più sensato formularle nell’ordine inverso; tuttavia sono sicuro che le state pensando esattamente nell’ordine in cui le ho scritte)

Se volete risposte, cliccate sul sito Campus Lucca. A questo punto 24 di 25 lettori si chiederanno: “Ma qui c’è la risposta solamente alla seconda domanda”.

Ma allora che cosa è quel simpatico logo che campeggia in alto a sinistra?

Casa Ikea

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Ieri sera finalmente ho deciso di montare (con l’aiuto di Alberto il Magnifico) le ante dell’armadio Ikea che ho acquistato tempo addietro, diciamo ai primi di settembre. Il risultato è notevole, il che non mi stupisce visto che le sole ante scorrevoli incidono sul prezzo complessivo dell’armadio per più della metà.

Tutto finito, ora? Certo che no. Mancano ancora le maniglie dei pensili della cucina e vari bordini sparsi per la suddetta: sotto i pensili, sopra il bancone, a terra sotto gli scaffali bassi. Il tempo farà il suo dovere.

Nelle foto allegate, nell’ordine: la cucina, la mia cameretta, il set proiettore + Nintendo Wii (qualcuno penserà che non c’entra nulla, ma sulla sinistra si scorge la scrivania Ikea del mio coinquilino Marzu), la libreria del Magnifico, gli scaffali del corridoio, il tavolo della cucina. Forse Ikea vince addirittura su Apple quanto a rappresentanza in questa casa.

Una menzione merita il mobile del corridoio, dove si trova (in primo piano nella foto) la centralina informatica di tutta la casa: server, router, Airport Extreme, telefono Voip, stampante condivisa, gruppo di continuità che tiene acceso il tutto anche in caso di Terza Guerra Mondiale. Spero che l’Enel tardi il più possibile l’invio della bolletta…

Cornetto, scherzetto!

Cornetto

In università è risaputa l’esistenza della goliardia che si svolge nei Collegi. Il suo funzionamento è noto ai più, anche se spesso viene minimizzato (o enfatizzato) per circondarlo di un alone di mistero. Purtroppo alla fine tutti ne vedono solo i lati negativi, un po’ come capita per i computer Apple: chi non li ha mai provati, li odia a priori.

Tuttavia la goliardia ha effetti notevolmente positivi. Tra questi spicca il raggiungimento della consapevolezza che il limite tra “possibile” e “impossibile” non è sempre così scontato come sembra.

Lo scorso anno un ragazzo degli Anziani (i “cattivi”, per intenderci), aveva voglia di focaccia ligure. Capita. Chi non ha le voglie, di tanto in tanto? Una matricola scelta all’uopo è stata quindi inviata con il treno a Genova, spesata di tutto, per soddisfare i bisogni irrinunciabili di un compagno di collegio. Inutile aggiungere che, per ammortizzare le spese e per golosità, altri ragazzi si sono uniti al picnic.

Fin qui, nulla di drammaticamente “impossibile”.

Quando però a un altro Anziano salta all’occhio l’incredibile offerta Ryanair di un viaggio a Parigi per la modica cifra di un centesimo, la voglia di cornetti caldi e la visione di una matricola disponibile (tutto sommato consenziente) prende il sopravvento. Ed è qui che il limite tra “possibile” e “impossibile” si assottiglia…

Così il commesso viaggiatore, ormai giunto al secondo anno, parte per Parigi portando con sé un bagaglio ampio e spazioso, ma soprattutto vuoto: pronto per essere riempito di cornetti saporiti appena sfornati. Originali. Parigini.

Numero dei partecipanti: una ventina.
Costo dell’operazione: due euro a testa.

– Maestà, il popolo è senza pane.
– Che mangino croissant…

Davvero. Conviene!

Compagno Ratzi

Ratzinger

Dopo Rutelli, anche Ratzinger ha iniziato a mettere insieme parole che, lette una dopo l’altra, formano una frase intelligente. Se non fosse per il tacchino induttivista di Russell, mi convertirei al cattolicesimo.

“La precarietà mina la società.” Queste le parole del Pontefice.

Mobilitazione generale. Immediatamente monsignor Giovanni d’Ercole, capo della sezione italiana della segreteria di Stato Vaticana, prende le distanze: “Non è corretto interpretare le parole del Papa sugli effetti sociali ed etici della precarietà del lavoro come un attacco alla legge Biagi” (La Stampa, 19 ottobre 2007). Certo, gli attacchi vanno bene solamente quando sono contro i Pacs, contro l’aborto o contro l’eutanasia, richieste tipiche di quei partiti di estrema sinistra che ormai non vanno più di moda. Il muro è caduto, non rompete più i cosiddetti.

Ma non è finita. Cercando informazioni a riguardo, mi sono imbattuto nel sito dell’Avvenire, l’unico quotidiano a tiratura nazionale su cui io sia mai stato citato (sic!): nemmeno una parola sull’accaduto. Come se il Papa non avesse parlato.

La causa di tutto ciò, però, alla fine è venuta a galla. La versione di Norton Antivirus installata nel cervello di Ratzinger era scaduta. I portavoce del Vaticano sono sicuri che non accadrà più un fatto così increscioso e hanno appena dichiarato che i loro tecnici sono al lavoro per provvedere a sistemare le cose, non escludendo soluzioni estreme, se necessario.

Formattato un papa, se ne fa un altro.

L’Italietta

Italia.it

Bisogna festeggiare. Rutelli ha finalmente fatto un’affermazione intelligente. Che il nuovo Partito Democratico stia davvero funzionando? Al Comitato Nazionale per il Turismo, Rutelli ha infatti recentemente confermato che italia.it è una ciofeca. E ci voleva Rutelli!

Era il marzo 2004 (e non il 1994 come afferma il Corriere della Sera). Il sito in questione doveva nascere secondo il volere dell’allora Ministro per l’Innovazione e la Tecnologia, Lucio Stanca, per promuovere l’immagine turistica dell’Italia. D’altronde tutti ricorderanno l’intervento dell’allora Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi al Parlamento Europeo in cui dà del kapò (generale nazista) al ministro tedesco Schulz. Nella stessa occasione l’Italia viene descritta come un gioiello che nemmeno il Governo Berlusconi è riuscito ad intaccare. Ecco che quindi al Bel Paese viene fatto omaggio di un portale affinché tutti nel mondo possano conoscerlo.

Costo dell’operazione: 45 milioni di euro. Risultati: scadenti.

Spero che non vada a finire come il nuovo portale dell’Università. Perché? Come, perché? Stay tuned…