Un sabato sera da urlo

Normalmente le persone normali il sabato sera escono, vanno in discoteca, magari si ubriacano, conoscono nuova gente. Io non sono una persona normale.

Torno a casa da una cena con la mia amica Marilù e, innanzi tutto, incontro il mio ex coinquilino Alberto in preda al panico per via della sua nuova lavatrice non compatibile con l’attacco sul muro della casa che ha appena preso in affitto. “No problem”, gli dico, “vieni pure a farla qui”. Almeno l’ho rivisto.

C’è stata anche una piccola parentesi divertente, in cui Alberto mi ha confessato che “di me gli manca il mio modo unico in cui riuscivo a girare la chiave nella serratura”. Ovviamente i doppi sensi si sono sprecati.

Dopo questo piacevole incontro, arriva il momento topico in cui, in piena crisi di “cosa vuoi fare da grande” mi decido a mandare il mio curriculum in giro per il mondo: Google, Facebook, Twitter, Apple, Skype. Quest’ultimo ha un distaccamento a Tallinn, in Estonia, dove additittura arriva Ryanair. Inutile dire che ho fatto richiesta per andare lì.

Volevo provare anche con IBM e Microsoft, ma mi sapevano troppo di incravattati. E a me la cravatta non piace.

Ora attendo il responso.

Update. È arrivato il primo due di picche da Twitter.

One thought on “Un sabato sera da urlo

  1. Bene in bocca al lupo allora !

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