Con i floppy disc ho avuto un rapporto di amore-odio.
Amore, perché negli anni ’90 in Italia non esistevano alternative. Il mio primo masterizzatore è arrivato solo nel 1996, costoso e poco affidabile.
Odio, perché era lento e poteva contenere pochissimi dati. Il più capiente riusciva a sopportare 1.44 MB, una quantità ridicola rispetto agli hard disk esterni in vendita in questo periodo, della capacità di 1 TB, circa un milione di MB, cioè 700 mila floppy.
L’allievo supera il maestro e quest’ultimo va in pensione.
È di oggi, infatti, la triste decisione interromperne la produzione da parte di Sony, che il floppy l’ha inventato alla fine degli anni Settanta.
Dopo un ventennio di utilizzo sfrenato, ormai meno del 2% dei computer possiede un lettore di floppy disc; non conviene più produrne. Così da marzo 2011 il colosso giapponese ne cesserà la produzione e distribuzione, relegandolo solo ai gloriosi ricordi dei nerd degli anni Ottanta.