The pianists

Pianista
Foto: Timor Abdulov, 2006

Dopo l’ennesimo voto alla Camera dei Deputati in cui la maggioranza ha rischiato di andare sotto, sono tornati i cosiddetti “pianisti”, ovvero quei parlamentare che si prendono l’onere (l’onore?) di votare per i loro colleghi troppo impegnati per presenziare alla seduta.

A pochi giorni dalla decisione di pubblicare online le assenza dei dipendenti dell’Amministrazione Pubblica, sembra un po’ una presa in giro.

Alcuni deputati dell’opposizione hanno quindi deciso di scattare alcune foto per provare i misfatti.

Dalla relazione della giornata di oggi a Montecitorio:

  • RITA BERNARDINI. Signor Presidente, oggi – come avrà notato – noi della componente radicale del Partito DemocraticoPag. 189non siamo intervenuti su tali questioni ma proprio in giornata abbiamo chiesto un incontro al Presidente della Camera, perché è chiaro che, finché ci saremo noi e poiché siamo presenti in aula, la storia dei pianisti deve finire (Commenti dei deputati del gruppo Popolo della Libertà).
    Scommettete che finirà? Mi autodenuncio, ci autodenunciamo per aver fatto le foto ai pianisti. Infatti, vorrei capire come si fa a provare che vi sono irregolarità nelle votazioni. Fra l’altro, alla fine della scorsa legislatura, è stato approvato un ordine del giorno che, con molta chiarezza, prevedeva la necessità, per superare finalmente questo problema, di installare il dispositivo con le impronte digitali (Commenti dei deputati del gruppo Popolo della Libertà). Credo sia ciò di cui abbiamo bisogno in quest’aula per avere votazioni regolari.
  • PRESIDENTE. Onorevole Bernardini, mi consenta di esprimere la mia perplessità sul fatto di scattare foto in Aula. Non mi sembra che corrisponda alla tradizione di questo Parlamento e forse neppure alla dignità dell’istituzione parlamentare.
  • […]
  • ITALO BOCCHINO. Signor Presidente, la richiamo all’applicazione dell’articolo del Regolamento che vieta di fare foto e filmati in Aula (Applausi di deputati del gruppo Partito Democratico). Applaudono i colleghi radicali, perché da questa mattina stanno facendo fotografie in Aula per verificare i doppi voti. La collega Bernardini, quando dice: «vedrete che finirà», sta facendo una minaccia, come per dire: «noi tra poco vi denunceremo per questa ragione».
    Signor Presidente, lei ha il dovere di applicare il Regolamento. Non ha richiamato all’ordine chi sta scattando le foto ed è facilissimo verificarlo attraverso i commessi; non richiama all’ordine chi si autodenuncia rispetto a violazioni contemplate nel Regolamento; sta permettendo che si discuta di temi che non sono all’ordine del giorno.
  • […]
  • PRESIDENTE. Onorevole Bocchino, devo correggerla su un punto. Le fotografie non sono considerate nel Regolamento. Non esiste una norma regolamentare a tal proposito, ma una regola di correttezza e una norma tradizionale. Se ciò è avvenuto invito a sospendere questa pratica e riferirò in materia alla Giunta per il Regolamento. Pertanto, invito formalmente a non scattare fotografie in Aula.

Certo: se un dipendente pubblico che guadagna 1.200 euro al mese manca un giorno, ecco che parte lo sputtanamento in mondovisione. Ma se un parlamentare vota per due, invece di vergognarsi, si appella al rispetto del regolamento. Il quale, peraltro, per voce stessa del Presidente (che, sic!, oggi era Buttiglione in quanto assente Fini), non dice nulla in proposito. Tuttavia, nel dubbio, meglio non scattarle, no?

Il Pungolo

Hillary Clinton ha ufficialmente perso la corsa alla candidatura per le presidenziali americane. “Non cerco la vicepresidenza”, ha dichiarato. “ma sto trattando per diventare first lady“.

Lega-Napolitano, polemica sui rifiuti tossici.
Napolitano: “Gran parte dei rifiuti tossici della Campania sono arrivati dal nord”.
Dura la reazione della Lega: “No, non regaleremmo mai così tanta roba ai terroni”.
Napolitano incalza: “Rileggete la relazione”.
La Lega Nord si arrende: “È vero, avevamo guardato solo le figure”.

La casta della non-casta

Gian Antonio Stella

Orwell, nel celebre libro “La fattoria degli animali”, immaginava un mondo in cui gli animali si ribellassero agli uomini e diventassero padroni di se stessi. Un’autogestione della fattoria che, nell’idea iniziale, doveva portare alla democrazia.

Proseguendo nella lettura, scopriamo che non andò proprio così. In una società moderna, ci sarà sempre un governatore e ci sarà sempre un governato.

Gli stessi Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella, nel loro libro “La Casta”, denunciano appunto una vera e propria casta di personaggi (politici, imprenditori, ecc.) inavvicinabili, inattaccabili e irraggiungibili dalla “plebaglia”, ovvero tutti gli altri.

Ma siamo sicuri che “tutti gli altri” non siano a loro volta così? Ad esempio, il Prof. Stella, giornalista di fama nazionale, non sarà per caso figliol prodigo proprio del suo libro? Quest’ultimo, infatti, invitato da Inchiostro a presentare il suo libro a Pavia, non si è degnato di venire, adducendo come scusa il non muoversi per un giornale di qualche studentucolo  – versione “a voce”; la scusa ufficiale, ovviamente, era la mancanza di tempo.

Tempo che però non è mancato quando a invitarlo è stata Il Cantiere per Pavia, associazione politica orientata verso il centro sinistra. Il 10 giugno prossimo il giornalista-scrittore sarà – con nonchalance – ospite presso la Libreria Loft 10 in Piazza Cavagneria.

Peccato: sarebbe stato bello pensare che c’era veramente qualcuno fuori dalla casta che la denunciasse dal basso. Questo episodio è l’ennesima conferma che i grandi cambiamenti, anche se mascherati in modo oculato, devono sempre e comunque essere approvati da chi di quei cambiamenti subirà maggior danno.

Notina. Rimanendo in tema “casta”, oggi è l’ultimo giorno in cui posso viaggiare gratuitamente sui treni essendo figlio di ferroviere: tale privilegio cessa infatti inesorabilmente al compimento del venticinquesimo anno di età. Dura lex, sed lex.

Happy birthday to you

Repubblica Italiana

Oggi è un giorno importante, perché la nostra Repubblica compie gli anni.

Sulla domanda “quanti ne compie?” la risposta non è univoca, almeno dal mio punto di vista.

Il 2 giugno 1946 c’è stato il referendum con cui gli Italiani decisero di trasformare la monarchia in repubblica (12.717.923 voti contro 10.719.284). Quindi la Repubblica Italiana oggi compirebbe 62 anni.

Tuttavia la Costituzione è entrata in vigore dal 1° gennaio 1948. Di fatto, quindi, la Repubblica compie 60 anni, 5 mesi, 1 giorno. Nel mio laicismo (e anche secondo la legge italiana), un bambino nasce quando viene alla luce, non quando viene concepito. Allo stesso modo per me oggi è un “complegiorno” della Repubblica Italiana.

Al di là del pensiero di ognuno di noi, la nostra Repubblica non si sta portando molto bene la sessantina di anni che ha, e spesso la Costituzione viene calpestata dalla stessa classe politica.

Rialzati, Italia. Ma mi sa che dovrai farlo da sola…

Guarda le mie foto

Login Messenger

Tra le truffe più frequenti che ci sono su internet, un caso particolare riguarda gli utenti di programmi di chat come Microsoft Messenger. Proprio per questi ultimi, infatti, è studiata la pseudo truffa della (probabilmente) inesistente TST Management Inc.

Il meccanismo funziona in modo molto semplice. Viene inviato un messaggio al malcapitato utente del tipo: “Per vedere le mie foto clicca qui”, dove “mie” si riferisce sempre a una persona maledettamente fidata, ovviamente ignara di tutto ciò (capirete tra poco come questo sia possibile). Cliccando “qui” si accede a una pagina dove viene richiesto il login e la password di Messenger, per poter accedere alle famigerate fotografie. In un batter d’occhio vi troverete davanti un’allettante proposta di abbonamento alla nota rivista Playboy. Delle fotografie, nessuna traccia.

A questo punto accadono varie cose:

  • Il sito web, avendovi richiesto le credenziali di Messenger, può usarle a proprio piacimento per invitare tutti i vostri contatti con messaggi del tipo: “Per vedere le mie foto clicca qui”. Ecco svelato il mistero dell’innocente messaggio del vostro migliore amico. E poi dicono che le catene di Sant’Antonio non funzionano.
  • La pagina di abbonamento a Playboy non è un falso; semplicemente il sito che vi ci ha portato prende una percentuale sugli abbonamenti sottoscritti. Anche in questo caso Playboy non c’entra, in quanto le operazioni di affiliazione sono del tutto automatiche, quindi la nota rivista potrebbe essere ignara di quello che le sta accadendo.
  • Nella pagina del login c’è un preciso contratto con la fantomatica TST Management Inc secondo cui chi inserisce i propri dati accetta che questa azienda pubblicizzi il servizio ai contatti del vostro Messenger. In parole povere tutto l’iter è in realtà perfettamente legale forse anche perché la sede dell’azienda è a Panama, dove le leggi a riguardo sono sicuramente meno severe.

State quindi attenti da tutti i link che trovate nei messaggi dei vostri contatti. E – consiglio spassionato – diffidate di chi vi invita a guardare le proprie fotografie…

La soluzione, anche dopo aver fatto il danno, è comunque semplice: cambiare la password del proprio account Messenger, e non dirla più a nessuno.