Lettera ad Antonio Di Pietro

Lettera inviata alla redazione del sito del Ministro Antonio di Pietro.

Caro Antonio,
in qualità di elettore, nonché di cittadino italiano, vorrei segnalarti quella che mi sembra una “trappola” dietro l’angolo. In particolare mi riferisco all’alleanza PD-IdV.

Leggendo la lettera di Marco Travaglio pubblicata sul tuo blog (che, come sempre, picchia dove fa più male) e i dodici punti della campagna elettorale del PD, mi duole dover constatare che la politica è fatta di tante belle parole, ma di poca sostanza.

Credo davvero nei tuoi 11 punti, e li supporterò fino alla morte, perché non vedo in essi utopia, ma realtà. Non si parla di abbassare le tasse o di aumentare gli stipendi come fanno tutti. Si parla di cose credibili, alla portata di qualunque governo e, soprattutto, si parla di idee già realizzate dalla maggior parte dei paesi europei o comunque “occidentali” (anche se l’uso di questa parola non mi piace).

Al contrario, i 12 punti del PD sono “il solito, grazie”. Innovazione del Mezzogiorno (punto 2), meno tasse per tutti (punto 4, mi ricorda qualcosa), tv di qualità (punto 12).

Prendendo come esempio proprio quest’ultimo punto, anche nei tuoi 11 punti si parla di questo, ma l’obiettivo è conseguenza automatica del programma. Avere una sola televisione e abolire i finanziamenti pubblici ai giornali porta automaticamente a un miglioramento della qualità, e in questo sta la forte differenza tra i due programmi. Il primo dice quale è il problema, senza approfondire; il secondo offre proposte concrete e realizzabili per risolverlo.

Per citare un altro esempio, il punto 11 del programma del PD dice: “nell’ordinamento verrà inserito il principio della non candidabilità in Parlamento dei cittadini condannati per reati gravissimi connessi alla mafia, camorra e criminalità organizzata o per corruzione o concussione”. Ma non è già così? Perché inizialmente il PD pubblicizza l’assenza di condannati tra i candidati e poi non inserisce in programma, come hai fatto tu, “interdizione ai condannati in Parlamento”, qualunque sia il reato?

Molti miei conoscenti sono stufi dell’attuale politica e vedono nell’Italia dei Valori un possibile spiraglio di via d’uscita. Ti prego, non deluderci!

Con stima
Alessio Palmero Aprosio

One thought on “Lettera ad Antonio Di Pietro

  1. scusa, lo so che non dovrei approfittarne…però devi ammettere che marco è bellissimo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
    bacio 😀

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