30 febbraio

Trenta

No, non sono impazzito. Semplicemente mi piacerebbe che oggi, invece di essere il 1° marzo, fosse il 30 febbraio.

È un’ingiustizia. Perché deve esserci un mese che ha meno giorni degli altri? Perché non si può fare come nel calendario rivoluzionario francese, in cui tutti i mesi, democraticamente, contavano 30 giorni?

Il Partito Democratico, per rispetto del nome che porta, deve risolvere questo problema.

I russi ci avevano provato dopo la Rivoluzione d’Ottobre, passando dal calendario giuliano a quello gregoriano e successivamente a una versione “semplificata” in cui tutti i mesi avevano 30 giorni, più cinque o sei giorni addizionali, tutti festivi, non appartenenti ad alcun mese. Quindi nel 1930 e nel 1931 sono esistiti due 30 febbraio: sì, perché i russi hanno cambiato il calendario senza cambiare il nome dei mesi.

Per chi pensa che “così non vale”, c’è anche un unico caso, in Svezia, di 30 febbraio “genuino”. Gli svedesi, a cavallo del 1700, volevano cambiare calendario, anch’essi dal giuliano al gregoriano; per compensare i dieci giorni mancanti decisero di abolire il 29 febbraio per dieci volte (40 anni). Iniziarono proprio dal 1700, ma se ne dimenticarono nel 1704 e nel 1708. Alla fine stabilirono che era più semplice tornare al calendario precedente (quello giuliano), cui però mancava il giorno 29 febbraio 1700, abolito per la decisione precedente. La soluzione fu presto detta: aggiungere un 30 febbraio 1912 per ristabilire l’ordine.

Per concludere con una chicca, in un discorso ufficiale il Presidente degli Stati Uniti George W. Bush disse per sbaglio 30 febbraio al posto di 30 settembre…

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