Appena ho 18 anni mi rifaccio

Libro Alice

No, non io, ovviamente. In primis perché 18 anni li ho già da un pezzo, e poi non saprei da dove cominciare per un restauro completo.

Trattasi invece di un libro di racconti uscito di recente, edito da Bompiani, autrice Cristina Sivieri Tagliabue (fondatrice ed ex direttrice di Inchiostro), con la collaborazione di Alice Gioia (attuale direttrice di Inchiostro, ha curato alcuni racconti della raccolta).

In particolare giovedì 4 giugno, ore 18, presso la Libreria Il Delfino, autrice e collaboratrice di cui sopra presenteranno la nuova uscita editoriale. Partecipate numerosi!

Bestie

Treno 693, 2 giugno, rientro nel profondo nord.Film “Tutta la vita davanti”, regia di Paolo Virzì.Due facce della stessa medaglia.Oggi per il mio consueto viaggio in treno ho guardato un film per ammazzare il tempo. “Tutta la vita davanti”, questo il titolo della pellicola, tratta senza mezzi termini il problema del precariato e dei lavori part-time prendendo come esempio clou il classico call-center. Mentre la mia immaginazione vagava incredula nella trama del film (da vedere!), la popolazione del treno lamentava la mancanza di una carrozza. Proprio così: il vagone numero 3 evidentemente a casa per malatta non ha risposto all’appello, lasciando senza posto a sedere, regolarmente prenotato e pagato, un centinaio di persone.In questo viaggio alienante, però, rimane una nota di colore: il capotreno che risponde, ai viaggiatori giustamente incazzati, “trovate un posto vuoto e occupatelo senza lasciarlo”. E chi se ne frega se nel frattempo arriva il legittimo proprietario.Le persone, forse per fortuna ma forse no, ormai la prendono sul ridere: è la normalità. Normalità che può essere pericolosa; la stessa normalità che ormai ci permette di sopportare un premier di over 70 che va con le ragazzine (il punto burocratico dei 18 anni è irrilevante), che invita gli amici a casa sua utilizzando i mezzi di stato, che insulta la stampa perché sovversiva, che viene accusato di corruzione ma non può essere processato grazie a una legge che lui stesso ha promulgato.Intanto noi possiamo solo aspettare, nella speranza che, come nelle migliori rappresentazioni teatrali, arrivi un deus ex machina che sistemi le cose.

I soldi tutto possono…

Ce l’ha fatta solo Microsoft. Per anni ci avevano provato tutti, senza risultati.

Oggetto dell’evento: riunire sotto un unico tetto ciò che rimane dei Beatles (in una sorta di “primiera” degna della miglior parita a Scopa): Paul McCartney (7), Ringo Starr (7) e le vedove (6 e 6) dei due componenti mancanti: George Harrison e John Lennon, rispettivamente l’altro 7 e il 7 bello di questa primiera da urlo.

L’occasione per questa riunione di famiglia è stata la presentazione del nuovo videogioco “The Beatles: Rock Band” prodotto da Mtv e Microsoft.

I quattro (strapagati?) ospiti hanno espresso apprezzamento per il gioco, disponibile per tutte le maggiori console a partire dal 9 settembre (si ripete ogni anno il classico giochino 09-09-09). Nota di colore: la canzone “All you need is love” per il videogioco sarà disponibile a parte, solamente per Xbox360, e il ricavato delle vendite del brano sarà devoluto a Medici Senza Frontiere.

La presa della pastiglia

Qualche giorno fa sono andato in farmacia per compare la pillola.

Sì, proprio quella che prendono le donne per divertirsi senza generare prole. Quella che il Vaticano disprezza e identifica probabilmente con il diavolo. Quante forme può assumere belzebù…

Ovviamente il prodotto non era per me, ma mi è stato chiesto di andare, e io sono andato. Non solo: mi sono anche divertito, perché per l’ennesima volta ho avuto la tranquillizzante consapevolezza di essere in Italia.

Per acquistare la pillola c’è bisogno della ricetta, ma io non l’avevo. Il dialogo con la farmacista è stato piuttosto spassoso:

– Buongiorno, vorrei questa pillola – dico indicando il foglietto su cui mi ero scritto il nome.
– Lo sa che ci vuole la ricetta, vero?
– Sì, lo so, ma la persona che mi ha mandato a comparle mi ha detto di provare ugualmente; al massimo torna lei domani.
– No, non c’è problema. L’importante è che questa persona abbia la ricetta.
– Certo che ce l’ha.
– Ecco qui, sono quindici euro e cinquanta.

Perfetto.

Ora mi piacerebbe immaginare una scena simile in un’armeria (ce n’è una in centro a Pavia).

– Buongiorno, vorrei una colt.
– Lo sa che ci vuole il porto d’armi, vero?
– Sì, certo, ma la persona che mi ha chiesto di venire qui mi ha detto di provare, al massimo torna domani.
– No, non c’è problema, purché questa persona abbia il porto d’armi.
– Certo, perbacco!
– Ecco a lei, fanno 299 euro. Paga in contanti o con il bancomat?

E così via…

È chiaro che le due cose non sono confrontabili, ma siamo pur sempre in Italia. Questo avvenimento mi ha fatto riflettere sulla cultura svedese a confronto con la cultura italiana, quest’ultima sempre in cerca di leggi da far rispettare, quando gli autori stessi delle norme sono quelli che non le rispettano.

Due aneddoti valgono più di mille parole.

Svezia, stazione degli autobus. Un venditore ferma me e le altre tre persone con cui stavo viaggiando per proporci un’offerta: comprando un biglietto dell’autobus per l’aeroporto usando la compagnia che sponsorizzava, c’era in omaggio un caffé e una brioche. Poiché eravamo lì apposta (quando si dice la fortuna), abbiamo approfittato della promozione e siamo andati al bar per gustarci questa colazione a costo zero. Arrivati alla cassa, la commessa ci ha indicato una zona in fondo al negozio dove avremmo potuto usufruire dell’offerta. Nessun controllo, nessuna tessera da inserire: solo una macchinetta di the e caffé e una teca piena di dolci. L’italiano medio avrebbe fatto incetta di qualunque cosa, anche solo per il gusto di farla franca (facilmente, tra l’altro).

Finlandia. L’Università di Helsinki ha preparato delle brochure da inviare in tutta Europa (quindi anche in Italia) per pubblicizzare i propri atenei. Ebbene, sul depliant in oggetto è riportata una frase che, tradotta in italiano, recita all’incirca: “Si fa presente che in Finlandia siamo abituati a rispettare le regole”. Come mettere le mani avanti…