Una mela al giorno fa bene se la digerisco in fretta

Fare le battutine sul nome “Apple” con il solito doppio senso della Mela è abbastanza banale, tuttavia il nome indica “esattamente” il frutto in questione, quindi mi ritengo legittimato.

Sono sempre stato un fan dei prodotti Apple, ma mi sembra che, ultimamente, l’azienda si sia un po’ adagiata sugli allori tipici dei casi di quasi-sicurezza-di-non-fallire-nel-prossimo-futuro. Il nuovo sistema operativo, Leopard, soprannominato Vista 2 dai più accaniti sostenitori della Mela, ha subito un ritardo imprevisto, motivato dall’imminente uscita del nuovo cellulare iPhone: a gennaio, mese del suo annuncio, Steve Jobs in persona ci aveva illuso di avere il nuovo gioellino entro primavera 2007, ma sembra che non lo vedremo prima dell’autunno. Brutta storia. Apple è famosa per non avere mai avuto ritardi di questo tipo, anzi di uscire spesso prima del previsto. Ecclatante è stato il passaggio dei processori da IBM a Intel, risultato indolore e durato meno di un anno.

Problemi di surriscaldamento nei MacBook Pro, ritardo di Leopard, presentazione di iPhone a quasi un anno dall’uscita prevista. Volevo cambiare il mio portatile, e stavo aspettando il nuovo sistema operativo. Non ho fretta, quindi aspetterò ancora. E tu, Steve, cosa aspetti? Rivoglio l’affidabilità che ha sempre contraddistinto Apple!

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