Lettera alla S.I.A.E.

Non c’è nulla da fare: il concerto dei Marlene Kuntz, anche se non per colpa loro, proprio non mi è andato giù. Volendo andare avanti nella questione, ho deciso di scrivere una lettera alla S.I.A.E. nonostante io personalmente, per usare un eufemismo, non stimi particolarmente il suo comportamento e le leggi che ne regolano l’esistenza. Tuttavia le leggi, per quanto talvolta poco condivisibili, devono essere rispettate. Da tutti.

Spett.le S.I.A.E.,
mi chiamo Alessio Palmero Aprosio e recentemente mi sono trovato davanti a un episodio che mi ha lasciato qualche dubbio sulle questioni legali legate ai concerti definiti “a ingresso libero”.
La sera del 20 giugno mi sono recato presso il locale Thunder Road a Codevilla (PV) attratto da alcune locandine che sponsorizzavano un concerto del gruppo italiano Marlene Kuntz. Le locandine riportavano la dicitura “ingresso libero”. Arrivato al locale mi sono trovato davanti a un cartello recante il seguente messaggio: “Ingresso libero, consumazione obbligatoria 10 euro”. Sono rimasto alquanto perplesso perché, sinceramente, non me l’aspettavo.
Decido di entrare comunque nel locale, rendendomi conto che l’ingresso è effettivamente gratuito. Provando a uscire, però, un buttafuori (che definirei più che altro un buttadentro) mi ha detto che finché non consumo non posso uscire. Al di là della legalità o meno di questa “strategia”, la cosa che mi ha spinto di più a scrivere questo messaggio è il prezzo minimo della consumazione, ovvero i 10 euro. In pratica la prima consumazione (quale che fosse) aveva un costo di 10 euro, mentre dalla seconda in poi il prezzo era quello di listino. Per quanto ne capisco io, questa strategia mi sembra più un “ingresso 10 euro, prima consumazione inclusa” piuttosto che “ingresso libero, consumazione obbligatoria 10 euro”.

In conclusione la mia domanda è: da un punto di vista prettamente “legale”, è corretto questo tipo di strategia, considerando il fatto che non ho avuto alcun biglietto con il marchio S.I.A.E.? Per quanto mi ricordo le volte che ho organizzato concerti all’aperto, se il biglietto era a pagamento eravamo tenuti a vendere i biglietti con il bollino. Se invece l’ingresso è libero, il pagamento dovuto alla S.I.A.E. è molto minore.
Può quindi considerarsi “a ingresso libero” il concerto sopra descritto?

Grazie mille della delucidazione
Distinti saluti
Alessio Palmero Aprosio

5 thoughts on “Lettera alla S.I.A.E.

  1. Sei veramente un tritatore di gonadi, uno scassaminchia professionista. Le rogne che non ci sono, tu te le cerchi. E sai una cosa? Per queste cose io ti stimo. M.

  2. Mannaggia, mi hai scoperto.
    Ora che sai che sono tuo fratello-gemello-uguale-in-tutto-e-per-tutto come farò?

  3. Io ribadisco che farei quanto già suggerito: mi farei sbattere dentro dal “buttafuori” fino a far sbattere dentro il “buttafuori” per sequestro di persona. Se un ingresso è gratuito, è giusto che lo sia fino in fondo.

  4. Certo che se ti rivolgi alla SIAE per lezioni di onestà e legalità allora vuol dire che siamo alla frutta. Che senso ha chiamarla in causa, semplicemente ingresso gratuito con consumazione obbligatoria è un ossimoro e legalmente dovrebbe trattarsi di pubblicità ingannevole da parte del locale che potrà dire che è diventata consuetudine dei locali pubblicizzare le serate in questo modo ma pur sempre di pubblicità ingannevole si tratta.

  5. Veramente è un semplice modo per snellire la fase di ingresso, la SIAE viene pagatacallo stesso modo come se fosse a biglietto.

    La dicitura “obbligatoria ” va a definire questa cosa, se è obbligatorio è un biglietto e quindi paghi la SIAE tanto quanto se avessi fatto pagare l’ingresso

    La differenza è che tutti entrano senza coda , in un locale dove magari non si faceva prevendita è la cosa più semplice per evitare malcontenti e code infinite

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