Il Fatto Quotidiano, Santoro e la compagnia dei “farabutti”

Sì, è vero, così si ricade nel banale, tuttavia continuo a stupirmi del crescente numero di persone che legge “Il Fatto Quotidiano” e guarda programmi come “Annozero”. Per la televisione, posso solo basarmi sui dati auditel, analisi statistiche su un campione di poche migliaia di persone. Per il Fatto Quotidiano, invece, continuo a vedere in giro, sul treno e nei bar decine di persone che ne possiedono una copia (tutto ciò è nulla rispetto al kebabbaro di Padova dove compariva “Le Scienze” tra le letture lasciate lì per ammazzare il tempo).
Sperando che l’apparenza rispecchi la realtà, intravedo una sorta di retromarcia rispetto alla disinformazione che imperversa in televisione e nei giornali, a causa dei legami strettissimi tra i media e il mondo della politica.
Forse qualcosa sta cambiando, e la sopravvivenza di un quotidiano come “Il Fatto” (niente finanziamenti statali) dei prossimi mesi sarà un segno concreto che la situazione in Italia può migliorare. O, più probabilmente, abbiamo raggiunto il fondo da cui si può solamente risalire.

5 thoughts on “Il Fatto Quotidiano, Santoro e la compagnia dei “farabutti”

  1. Su “Il Fatto”, una vicenda molto poco edificante:
    http://www.byteliberi.com/2009/10/letenox-il-fatto-quotidiano-fregato-da-current-tv.html
    http://www.mantellini.it/?p=7192
    Come giornalista scientifico, di sicuro percepisci la gravità di quest’episodio.

    Ora, per quanto io apprezzi “Il Fatto”, sono molto molto deluso. Deluso perché, nei numeri successivi, non ho trovato alcuna correzione, rettifica, scusa. Se già è grave, per un giornale che vuole essere d’inchiesta e ambisce a raccontare notizie ignorate da altri, cascare in una bufalaccia come questa, ancora più grave e scorretto è non fare ammenda.

    Poi c’è tutto il discorso della grafica indecente e dei refusi sparsi a piene mani, come il formaggio sulla pasta. Ma questa è tutta un’altra storia.

    Shevek

  2. Un’ulteriore riflessione…

    Se l’Italia fa schifo è perché il suo governo fa schifo. Ma mica viviamo sotto una dittatura. Il governo è nient’altro che l’espressione del popolo che lo ha votato.

    Prevengo l’obiezione: quel popolo non sa la verità su Berlusconi, perché i mezzi di comunicazione non gliela raccontano. Sì e no. No, perché molti giornali e siti Web ancora liberi e critici esistono. Sì, perché comunque la stragrande maggioranza dei cittadini si alimenta di notizie da fonti che Berlusconi controlla (http://j.mp/196MEe). E no, infine ancora, perché quei milioni di cittadini informati solo dalla TV non vogliono neppure fare un minimo sforzo per cercarsi altre fonti… e quindi, in ultima analisi, sono responsabili della propria ignoranza.

    Detto questo, davvero la diffusione de “Il Fatto” è un indizio di un’incipiente evoluzione? Temo proprio di no. A prescindere dalla scadente qualità giornalistica del prodotto, rimane comunque una testata di nicchia. E pochi sono anche gli spettatori di “Annozero”. Pochi, intendo, in confronto alle decine di milioni di elettori che si nutrono di veline, Gradi Fratelli, tette e culi. E che voteranno Berlusconi. Non solo: ho pure il sospetto che i lettori de “Il Fatto” e i telespettatori di “Annozero” siano coloro che già sono disgustati da Berlusconi. A che serve raccontare loro ancora quanto fa schifo? Già lo sanno. Così non si sposta un voto, non si cambia nulla.

    Berlusconi dorme tranquillo.

    Shevek

  3. mercoledì scendendo in treno a Napoli da Bologna a Roma mi si è seduto vicino una persona che ho successivamente inquadrato come magistrato (ha tirato fuori il PC e si è messo a scrivere una sentenza) e che si è rilassato leggendo il numero quotidiano de “Il Fatto”. Forse forse….non ci estingueremo nel 2012, difatti anche Giacobbo è ritornato sulle sue dichiarazioni catastrofistiche

  4. donati silvia

    volevo informarvi che il caro brunetta sta cercando di risparmiare sulle faraoniche pensioni
    d’invalidità sottoponendo malati gravi a recarsi nella sede dell imps dove dei medici fanno
    interrogatori del tipo poliziesco anche a ragazzi con la sindrome di down e a vecchietti sulla
    sedia a rotelle?

  5. Donati silvia

    Naturalmente quello che ho scritto non è inerente a ciò di cui si discuteva sopra. Ma è soltanto un’informazione che posso e voglio fornire inquanto protagonista in prima persona.

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