Diamo i numeri

Natalie Portman

La foto potrebbe trarre in inganno, così come le categorie cui appartiene questo post. Eppure non c’è limite ai legami, mentali e non, che l’uomo riesce a fare tra argomenti più disparati.

Perché è di legami che si tratta. Un famoso matematico ungherese, Paul Erdos, era diventato negli anni Sessante il protagonista di un divertente “gioco” messo in piedi in conseguenza alla sua incredibile fertilità artistica. Poiché nella sua vita ha scritto articoli con ben 509 matematici diversi, era usanza tra gli addetti ai lavori chiedersi quale fosse il numero di Erdos di ciascuno. Tale valore altro non era che il numero minimo di collaborazioni (in termini di articoli) per “arrivare a lui”. Ad esempio chi avesse scritto un articolo con Erdos stesso aveva numero di Erdos 1, chi avesse scritto un articolo con uno di questi ultimi aveva numero di Erdos 2, e così via. Il Prof. Gilardi, docente di Analisi a Pavia, sfoggia sulle pagine del suo sito il numero di Erdos 4.

Ecco che i numeri, i legami e la matematica iniziano a rischiarare questo post dai mille significati. Ma che cosa c’entra Natalie Portman (l’attrice nelle foto) in tutto questo carosello di scienziati? Ebbene, girando sul web ho scoperto che la sexy-Imperatrice di Star Wars possiede un numero di Erdos. Ed è 7, per la precisione, come scrivono i molti siti amatoriali a lei dedicati e come giustamente scrive anche Wikipedia. L’articolo che la proietta nel mondo della scienza è Frontal Lobe Activation during Object Permanence: Data from Near-Infrared Spectroscopy, scritto a 12 mani nel 2001. Nel paper l’attrice ha ovviamente usato il suo vero nome, Natalie Hershlag, e la sua laurea in psicologia.

E poi dicono che i laureati in psicologia non trovano lavoro…

Vacanza scacco

Scacchierona

Direttamente dalla mitica pro-loco di Castelveccana, sotto al tendone che ormai si è evoluto in uno splendido tetto in legno e pietra, ecco un momento clou di ieri pomeriggio: una scacchiera a dimensione quasi-naturale dove poter provare l’ebbrezza di una partita a 360 gradi. Non so cosa si possa definire con una “partita a 360 gradi”, ma in realtà non so nemmeno cosa si intende per “scacchiera a dimensione naturale”: la Torre e il Cavallo sono comunque alti uguali, rapporto che rimarrà ab aeterno innaturale a meno che la genetica non ci venga in aiuto. Forse ai tempi di Troia le cose andavano meglio…

Programma del dopo-cena, serata danzante: un fanatico di Adriano Celentano ci ha riproposto in ogni salsa e con imitazioni (tutto sommato not bad) l’intero repertorio del cantante milanese.

Ora tocca ai giochi matematici, il Penta mi aspetta: cinque quesiti. Molto difficili. Nessuna regola. È possibile utilizzare calcolatrici, amici più bravi, computer, laboratori di ricerca in tutto il mondo, e così via. L’anno scorso la mia Mela mi ha portato alla vittoria schiacciante sugli avversari: ci riuscirà anche quet’anno?